La notte

La notte - Un Racconto di Antonio Carasi

Volge già al limite oscuro la notte tremendamente inondata di stelle che il firmamento tutto avvolgono di luce sibillina, quando giù dal profondo abisso colmato di suoni e musiche appaiono i giganti del misterico universo, e la luce, la luce della notte tutto evapora nel sortilegio e nell’incantesimo della paura e del terrore!
Qui… distante miliardi di anni dalla ragione dell’essere cosmico i preistorici accendono fuochi agli dei dell’universo e Prometeo incatenato alla rupe altissima di un monte ineguagliabile piange lacrime desolate giacché il fuoco traditore di cui egli fece dono ai mortali s’è abbrividito di peccati e di desio divino.
Tu. Uccello notturno che attraversi la luce della notte e canti silenzioso nell’aere diabolico della notte avallami un desiderio forse nefasto e concedimi un attimo di amore per la ninfa che tradusse i miei occhi in atroce peccato inducendomi ad attraversare nella notte i fuochi dell’Ade imbestialito di dannati e contorto nella luce infernale dell’odio. Ora! ora o mai più cantami il verbo dell’immortalità, notte tremenda e sollevami nello spazio dell’universo con la mia arte e con la mia poesia giacché tra il nembo tumultuoso e il tuono della luce niente sopravvive fuorché il tuo sguardo docile e mansueto come la baccante che morì sull’altare degli dei dell’olimpo.
Notte d’amara solitudine!
Tra i ghiacci del cosmo nasce un pianeta rosso sangue che la civiltà chiamerà Marte come il dio della guerra… E lì tra il rosso alone che pervade quella dimensione lontanissima dai nostri cuori e pur così vicina nasce il rito della notte e della luce del sistema imbevuto di desiderio e di follia come lo sguardo del re Priamo allorché la potentissima Troia cadde sulle labbra di Elena invaghita degli altari degli dei.
Addio lupa delle montagne!
Il mondo si perde stanotte nello sguardo di Giuda che penzola da un ramo della Giudea.

Antonio Carasi

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