D’un tratto il cielo s’offuscò e iniziò a piovere. Una pioggia dapprima tenue e sottile, poi venne giù il diluvio. I colpi di pistola sparati con rapidità fulminea, uccisero l’occupante della macchina in una specie di vicolo e nessuno, apparentemente, s’accorse di nulla.
Dopo mezz’ora la pioggia finì e il sole apparve tremulo e impaurito dietro le nubi che sorvolavano il tetto terrestre. L’episodio delittuoso venne scoperto immediatamente ma agli inquirenti sembrava di rimbalzare su un muro di gomma. Dai documenti la vittima risultava essere un americano.
“Chiamate l’ispettore Callaghan, si trova a Siracusa per una serie di indagini sulla mafia italo-americana.” disse qualcuno in questura. Callaghan era alla Fonte Aretusa con alcuni componenti della squadra omicidi. Venne intercettato e messo subito al corrente dell’accaduto.
“Dov’è il cadavere?” chiese spazientito.
“All’obitorio.” lo informò un agente.
Il corpo presentava due fori di pallottola alla nuca.
“Aveva documenti?” chiese Callaghan?
“Sì,” rispose il capitano della polizia, “è un certo Hans Babel Ford, tedesco naturalizzato americano. Da dove cominciamo ispettore?”
“Chiamate la Criminalpool.” disse Callaghan che un attimo dopo era al telefono a parlare con i funzionari al di là dell’Atlantico. Poi riattaccò il telefono e sospirò.
“Siamo stati fortunati,” disse a bassa voce, “era Warner Kapler, un ex nazista. Si pensava fosse in Sud America, alla Criminalpool comunque adesso hanno archiviato il suo fascicolo.”
“Ma ispettore, è pur sempre un omicidio!” disse sorpreso il capitano.
Callaghan scandì le parole: “Warner Kapler durante la guerra operò con ferocia nei campi di concentramento in Polonia… capitano mi accompagni a visitare Siracusa, la patria di Archimede e per inciso della civiltà classica… le epoche non guardano in faccia nessuno e i fatti nefasti e ottusi contraddistinguono sempre, con il loro lato oscuro, l’idea della morale.”
Antonio Carasi