L’Isola dei Cani
Anno IX – Luglio 1993
Puntata n. 13, S. Lucia, la penultima (lo giuriamo) con il poeta dell’etere Antonio Carasi che questa volta entra in simbiosi lessicale col direttore dell’Isola dei Cani.
13ª puntata: Carmelo Maiorca
“Maiorca, tu sei una sfinge faraonica. Sono convinto che se fossi vissuto nell’antico Egitto ti avrebbero fatto principe.”
– Perché mi collochi proprio in quel periodo e in quel contesto?
“Perché mi ricordi un tempo che non c’è più. Sei un bravo giornalista ma, sai come si dice, la gatta frettolosa fece i gattini ciechi.”
– È strano che mi accomuni alla fretta dato che mi criticano sempre, spesso a ragione, di essere un ritardatario incallito.
“In effetti chi ha fretta sono io. Senti, sai andare sui pattini?”
– No!
“Sai qual è il problema?”
– No!
“Che in questo momento siamo soli, io, tu e questo meraviglioso caldo estivo che ci rende partecipi di questa millenaria Magna Grecia.”
– In realtà, oltre a me e a te c’è il cane Toffy e la “Gazza ladra” di Rossini.
“La musica di Rossini mi sta bene, a Toffy devi però comprare una bella cravatta, così la sera te lo porti in discoteca.”
– Per concludere…
“Per concludere, cosa rappresenta Carmelo Maiorca in seno all’habitat sociale?”
– Che cazzo ne so!
“Te lo dico io: sei un uomo che riga dritto e sa quello che vuole. Ma stai attento agli insetti. A volte possono essere velenosi.”
– Non ti preoccupare mi sono mitridatizzato, ovvero sono immune al veleno degli insetti a due gambe.
“Bene. È arrivato il momento di bere un bel caffè.”
Antonio Carasi &
Carmelo Maiorca